Ringrazio Corrado Malegori per la colta segnalazione.
E’ l’ineguagliabile ingegner Carlo Emilio Gadda che scrive della “terra felice, denominata Breanza, da ‘bre’ che significa fortunato…”:
Eran livelli celesti, opachi, future torbiere, tra l’insorgere dei mille piacevoli incidenti d’una orografia serena, che aveva conosciuto il cammino delle Grazie. Terra vestita d’agosto, v’erano sparsi i nomi, i paesi. Ed era terra di gente e di popolo, vestita di lavoro.
2 commenti:
La citazione gaddiana è monca e fuorviante, ed andrebbe completata almeno dall'elencazione delle "otto generazioni di felicità" delle quali gode la felicissima Breanza, ad iniziare dalla prima (la qualità dei liquami accolti nei suoi pozzi neri, resa eccelsa dagli apporti "preziosissimi della Signoria che vi va in villa"), per proseguire con la seconda (le mosche), e così via. Gadda detestava la Brianza, i suoi abitanti ed i "villeggianti", e vi ha dedicato pagine di graffiante ironia.
LTB
LTB, grazie per questo utile riferimento ad un più completo contesto gaddiano.
in effetti il sarcasmo e la feroce ironia del gadda non hanno risparmiato la felice brianza...
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